Duran Duran – Biografia e Notizie

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I Duran Duran sono un gruppo musicale new wave e synth pop inglese, formatosi a Birmingham nel 1978.

La band, attualmente costituita da Simon Le Bon (voce), John Taylor (basso), Nick Rhodes (tastiere) e Roger Taylor (batteria), si è distinta per uno svariato numero di brani di successo, per l’isteria collettiva dei loro fan durante i loro concerti, l’utilizzo precursivo della tecnologia, videoclip provocanti e della costante presenza mediatica nell’arco della loro carriera; fino al giugno 2015 hanno venduto oltre 120 milioni di dischi in tutto il mondo. Il gruppo è stato creato da due compagni di liceo: Nick Rhodes alle tastiere, e John Taylor al basso, assieme a Stephen Duffy, alla voce. In seguito, il gruppo vedrà l’avvicendarsi di svariati membri, e l’ingresso in pianta stabile di Roger Taylor alla batteria, Andy Taylor alla chitarra, e, per ultimo, di Simon Le Bon.

Pionieri nell’uso massiccio di video musicali, all’avanguardia e di forte impatto visivo, all’inizio degli anni ottanta i Duran fecero parte di quel filone musicale, in rapida espansione, definito come New romantic, ponendosi come complesso leader ed artefice di quella che venne definita la «seconda invasione britannica», con cui ci si riferisce a band ed artisti britannici che, nel corso della decade, riuscirono a sfondare nelle classifiche statunitensi, solitamente chiuse alla musica proveniente dall’estero. I Duran Duran furono tra i primi artisti pop a lavorare autonomamente sui propri brani con arrangiamenti complessi e multistrato prima della diffusione dei sintetizzatori digitali e del campionamento musicale che rese questo genere di arrangiamenti più facile.

Ancora oggi, i Duran Duran sono spesso identificati come complesso musicale degli anni ottanta, nonostante la loro continua evoluzione, distribuita nel corso di trent’anni di carriera, durante la quale hanno venduto oltre cento milioni di dischi, piazzando oltre venti pezzi nella Billboard Hot 100, la classifica americana dei singoli più venduti, e una trentina nella Top 40 del Regno Unito, tra cui i classici Planet Earth (il loro primo successo inglese), Rio (loro classico per antonomasia), la popolarissima Hungry Like the Wolf, Save a Prayer (la loro ballata più popolare), Is There Something I Should Know? (la loro prima Numero 1), The Reflex (uno dei loro brani più famosi in assoluto), A View to a Kill (colonna sonora del film di James Bond, unico tema principale della popolare serie ad essere entrata in classifica negli USA), più la hitchcockiana Notorious, le hits anni novanta Ordinary World e Come Undone, e le più recenti Sunrise e What Happens Tomorrow, agli inizi del nuovo millennio, quando la band, seppur momentaneamente, è tornata a suonare insieme nella originaria formazione a cinque, creando una certa eccitazione nei fan e nei media.

La formazione originaria comprendeva anche Andy Taylor (chitarra), il quale ha lasciato la band nel 1986, per poi tornare nel 2001 e rilasciarla nel 2006. Gli altri ex membri sono Warren Cuccurullo(chitarra) e Sterling Campbell (batteria), che si sono uniti al gruppo nel 1989 e lo hanno lasciato rispettivamente nel 2001 e nel 1991.

In una intervista al Las Vegas Sun dell’8 maggio 2008, Rhodes ricorderà: “Siamo cresciuti in un tempo, gli anni settanta, quando artisti come David Bowie e i Roxy Music in Inghilterra facevano cose che erano molto inconsuete coi loro dischi. Bowie cambiava ad ogni album e si reinventava. I loro spettacoli erano sempre qualcosa di speciale. Suppongo che abbiamo imparato un sacco da loro. Quando abbiamo formato il gruppo sapevamo di volere che fosse qualcosa di differente da ogni altra cosa esistente. Volevamo scolpire il nostro suono, la nostra identità, e così quando abbiamo sviluppato queste idee per la prima volta, abbiamo messo tutto dentro. Volevamo utilizzare i migliori fotografi. Quando organizzavamo i concerti volevamo assicurarci di avere a disposizione le luci migliori e gli sfondi migliori, e così per la copertina degli album, i caratteri, e tutto quel genere di cose. E i video sono stati una grossa parte di tutto quello perché si trattava di una nuova tecnologia che era appena uscita. Penso che per la prima volta le persone abbiano iniziato a pensare seriamente a far dei video per le canzoni. Naturalmente ce ne erano già stati alcuni, come quello memorabile che avevano fatto i Beatles per Strawberry Fields Forever, più tutti i film che hanno fatto. Ma con noi c’era come un nuovo modo di guardare le cose. Ed era conveniente. Il nostro primo video, Planet Earth, fu girato su supporto VHS e costò quasi nulla.” … “Ci è sempre piaciuta la tecnologia, usarla per la nostra musica e nei nostri concerti. …Ci ha influenzato in un sacco di modi diversi.”

Le ultime incarnazioni dell’identità del gruppo vanno dalle sonorità ibride e maggiormente orientate ad un moderno pop rock di Astronaut, dove la chitarra è spesso in primo piano, al sound più prettamente synthpop di Red Carpet Massacre, che ricorre ad un utilizzo più intenso di sintetizzatori, come anche del cosiddetto basso suonato ad ottava, tipico dell’electropop della metà degli anni ottanta, (New Order, Pet Shop Boys) e di più contemporanee tecniche di produzione.

Cresciuti sotto gli auspici dell’eleganza alternativa di Bowie e Roxy Music, e stimolati dal futurismo dei Kraftwerk, e dall’energia grezza dei Sex Pistols, i Duran Duran nascono mischiando acerbamente sperimentazione rock ed elettronica (all’epoca praticamente un’eresia). Dopo aver raggiunto una formazione stabile, il gruppo trasse diretta ispirazione dai già famosi Japan nella prima fase della loro carriera (1980/1982), dai quali mutuarono fortemente prima di tutto il look (Nick Rhodes era praticamente un sosia del frontman David Sylvian), ma anche nel sound, sia nell’uso di sintetizzatori adoperati in maniera eterea e non aggressiva, sia negli arrangiamenti e nella struttura delle canzoni. Non a caso lo stesso Rhodes chiese -invano- a Sylvian di produrre il loro primo album, “Duran Duran” del 1981, realizzato con l’apporto del seminale Colin Thurston, che ne sembrerebbe quasi una naturale evoluzione un anno prima dello scioglimento dei Japan. Benché inizialmente orientati verso la New wave, ed inseriti d’eredità nel filone del gruppo di Sylvian e soci, i Duran Duran ebbero però l’indubbio merito di sviluppare, e portare al massimo successo commerciale, tutte quelle idee su stile e suono che nei Japan erano solamente accennate e mai sfruttate.

Oltre agli inevitabili influssi della madrepatria, i giovani DD assorbirono anche le tendenze disco d’oltreoceano che popolavano l’allora mitica scena dello Studio 54 a New York, inorgoglita dal dance style degli Chic, e se ne fecero interpreti, fondendo al proprio sound le suggestioni ritmiche di Bernard Edwards e Nile Rodgers. Grazie a questa originale miscela musicale ed un’immagine attraente e raffinata il gruppo trovò immediatamente riscontro presso i teenager dell’epoca e scalò rapidamente il successo, ma a quel punto perse l’appoggio della critica musicale; in particolare la stampa inglese a suo tempo, si rivelò particolarmente astiosa nei loro confronti. Da qualche anno la Gran Bretagna viveva una profonda recessione e negli anni dell’avvento del Thatcherismo, del boom della disoccupazione, e delle recrudescenze dell’IRA, i Duran Duran vennero così presto considerati un prototipo della pop band superficiale, opposto al modello “impegnato” spesso attribuito ad altri loro colleghi. In realtà i membri del gruppo provenivano dalla classe media e proletaria, e i Duran Duran di Birmingham rappresentavano un’ambiziosa via d’uscita dalle ceneri del punk e dal contesto musicale del tempo, solitamente dominato dalla capitale: a suo modo, una ribellione nella ribellione.

Tra i diversi gruppi musicali più recenti che hanno subito l’influenza dei Duran Duran possiamo trovare: Dido, Franz Ferdinand, Lostprophets (che devono il loro nome dal titolo di una cassetta bootleg dei Duran Duran), i Goldfrapp, i The Killers, (“Nick Rhodes è in assoluto il mio eroe – i loro album sono ancora vivaci ed attuali.”—Brandon Flowers), Jonathan Davis dei Korn, Beck, Gwen Stefani, Justin Timberlake, Scissor Sisters (“È grazie alla loro ispirazione che facciamo musica”), gli Strokes, gli Arctic Monkeys, Mark Ronson,P!nk e Britney Spears. La musica della band ha anche ispirato diversi artisti hip hop, e in particolare The Notorious B.I.G., il cui nome ovviamente trae ispirazione dalla canzone dei Duran Duran, Notorious del 1986. Lo stesso Nick Rhodes ha direttamente prestato le sue tecniche di produzione ai Kajagoogoo (White Feathers) e ai The Dandy Warhols (Welcome To The Monkey House). La band gode di numerosi estimatori anche tra celebrità del mondo dello spettacolo come Nicolas Cage, Drew Barrymore, Ben Affleck, Lou Reed, Renee Zellweger, Jennifer Aniston, Lara Flynn Boyle, Keith Haring, Jennifer Love Hewitt, Eva Longoria, Jennifer Lopez, Jessica Alba, Sarah Michelle Gellar, Andy Warhol, Mischa Barton, e parecchi altri. Erano il gruppo preferito della giovane principessa del Galles, Lady Diana Spencer.

Nonostante una musica pop allegra, intrigante e sfruttatissima dalle radio, ciò che si ricorda di più dei Duran Duran, sono i loro stereotipati videoclip, e, sebbene spesso venati di ironia, mai la band si è completamente sottratta alla propria immagine glamour e decadente.

Il canale musicale via cavo MTV e la band videro il loro lancio quasi contemporaneo, e molto probabilmente il loro successo è stato frutto di una reciproca sinergia. MTV aveva l’intenzione di lanciare video con musicisti carismatici, e la band si adattava perfettamente a questo ruolo, realizzando video in località bellissime ed esotiche come Sri Lanka e Antigua a quei tempi lontanissime dalla percezione globale dell’era di internet, e creando immagini memorabili, radicalmente differenti dai classici video di allora.

Inoltre, non solo si limitarono a presentare l’album, ma tutti i membri della band parteciparono come attori a delle mini-storyline, spesso traendo ispirazione da film e libri dell’epoca; per esempio il brano Hungry Like The Wolf, è un virtuosismo nato dal film I predatori dell’arca perduta, mentre Wild Boys dall’omonimo libro di William S. Burroughs e dal film: Interceptor.

Video innovativi come questi hanno sì fatto la differenza, ma sono stati i Duran Duran con il loro stile particolare ad attirare l’attenzione dei commentatori, generando una pletora di imitatori, grazie ad uno stile vivace, un design modernissimo, adottando la tecnica dello split video, ossia l’arte di presentare le immagini di diverse storyline contemporaneamente nello stesso schermo e divise fra loro anche diagonalmente.

I Duran Duran furono tra i primi complessi musicali ad utilizzare per i loro video promozionali una videocamera professionale da 35 mm, al posto dei soliti videotape a basso costo. In questo modo si distinsero rispetto ai veloci e inespressivi shot video dell’epoca fino a quel momento trasmessi anche da MTV. I Duran Duran cambiarono la strategia delle major discografiche indicando quale sarebbe stato il futuro della promozione musicale.

In compenso MTV diede ai Duran Duran l’accesso al mercato della Radio statunitense, piuttosto ostile alla musica inglese, alla New wave e qualsiasi altra diavoleria, (per gli americani) tipo sintetizzatore. Dato che MTV non era diffusa su tutto il territorio statunitense, era facile osservare una specie di sinergia: dove arrivava MTV, gli ascoltatori chiedevano dei Duran Duran, dei Tears for Fears, dei Def Leppard e di altre band europee pronte al grande salto verso il successo.

Gli immaginifici video Rio, Hungry Like The Wolf, Save A Prayer, ed il surreale Is There Something I Should Know?, furono diretti dal futuro regista Russell Mulcahy, che per la band complessivamente diresse undici video. I Duran Duran hanno sempre avuto occhi di riguardo nella ricerca di registi e tecniche innovative, nonostante negli ultimi anni MTV abbia concesso loro poca visibilità. Oltre a Mulchay, vennero prodotti video in collaborazione con fotografi del calibro di Dean Chamberlain e Ellen von Unwerth, del regista cinese Chen Kaige, Julien Temple, e, tra gli altri anche dei Polish Brothers.

Nel 1984 i Duran Duran, durante lo US Festival, promossero una tecnologia video pionieristica: furono il primo gruppo a dotarsi di uno schermo video gigante situato sopra il palco, al fine di permettere una buona visione del concerto anche a chi si trovava molto indietro. Per il concerto usarono un IMAX, e una “immersive video” camere panoramica a 360º, con un canale audio 10.2. Nel 2000 sperimentarono una tecnologia di estremo realismo dove, tramite immagini tridimensionali generate al computer, si aveva l’impressione di stare sul palco con la band.

I Duran Duran sono presenti in diversi video-countdown di fine secolo: Nel 2008, circa quarantamila spettatori MTV di tutto il mondo hanno eletto “Rio” come “Greatest Music Video of All Time”. MTV 100 Greatest Video Ever Made, caratterizzato dai single Hungry Like The Wolf, classificatosi all’11ª posizione, Girls On Film al 68º, e nella classifica “VH1: 100 Greatest Videos” troviamo Hungry Like The Wolf al 31º e Rio al 60º. MTV ha anche classificato Hungry Like The Wolf come il 15º video più visto di tutti i tempi.

I Duran Duran hanno anche realizzato diverse video compilation, a partire dal “video album” da Duran Duran, che vinse un Grammy award, fino al doppio DVD, Greatest, che comprende diverse versioni dei video più importanti, oltre al documentario Sing Blue Silver, e il video-concerto Arena, entrambi del 1984 e ripubblicati in DVD nel 2004.

Molti video, concert film, e documentari sono attualmente ancora disponibili su videotape, non essendo stata realizzata una videografia completa. I Duran Duran hanno registrato una enorme quantità di materiale che sperano di pubblicare negli anni successivi.

1978-1980: Le origini

Nel 1978 John Taylor e Nick Rhodes sono compagni di scuola già da anni. Li unisce la passione per la musica, e fantasticano tra le note e il look di Roxy Music e Bryan Ferry, David Bowie e Mick Ronson, Lou Reed, The Clash, Ultravox, Human League, New York Dolls e Blondie. Mentre il primo suona in un paio di piccole bands, il secondo acquista un EDP Wasp, il suo primo sintetizzatore. Alla fine i due incontrano Stephen Duffy, e come tanti altri coetanei dell’epoca decidono di formare il loro complesso.

Il nome del gruppo trae ispirazione dal nome di un personaggio cinematografico, il cattivo Durand Durand del film cult di fantascienza Barbarella, impersonato da Milo O’Shea. È John Taylor a suggerirlo dopo aver visto il film in tv.

Con Taylor alla chitarra, Rhodes al sintetizzatore, e Duffy a voce e basso, il gruppo si esibisce per la prima volta in pubblico il 5 aprile 1979, cantando canzoni ispirate a Hemingway, Kerouac e Fitzgerald. Per la seconda esibizione si aggregherà anche Simon Colleysu clarinetto e basso. Dopo la terza esibizione sia Duffy che Colley lasciano improvvisamente il gruppo: conseguentemente, Taylor passò definitivamente dalla chitarra al basso, mentre nel gruppo si alternarono altri musicisti.

Finalmente, ad una festa, si unì al gruppo il batterista Roger Taylor, il chitarrista Andy Taylor giunse da Newcastle per un provino rispondendo all’annuncio di una rivista, e Simon Le Bon fu raccomandato al complesso da una sua ex-ragazza che lavorava presso il night club Rum Runner dove provava il gruppo. Il proprietario del club, fratello di Paul e Michael Berrow, divenne loro procuratore.

La band, destinata al successo, venne considerata parte del movimento New romantic, come gli Spandau Ballet, e gli Ultravox. Dopo un paio di demo prodotti da Bob Lamb degli UB40, e svariati concerti tra i club di Birmingham e Londra, il gruppo attirò definitivamente l’attenzione delle case discografiche, che a quel punto se li contesero per scritturarli. Fu la EMI, la stessa etichetta dei The Beatles a spuntarla, una scelta che il gruppo fece con “A certain patriotism”.

Come i Depeche Mode, i Duran Duran furono tra i primi artisti a lavorare autonomamente sui propri remix. Prima della diffusione dei sintetizzatori digitali, e del campionamento musicale, furono infatti tra i primi a creare, per i loro singoli, arrangiamenti complessi e multistrato, a volte con esecuzioni dai risultati sorprendentemente diversi dai brani originali, le cosiddette Night Versions. Queste “versioni notturne”, destinate soprattutto alle discoteche, erano solitamente disponibili nel lato-b dei dischi di vinile a 45 giri, fino all’uscita di Night Versions: The Essential Duran Duran, compilation del 1998.

Fin dall’inizio della loro carriera, il gruppo mostrò di possedere uno stile musicale sottile e raffinato. I Duran Duran iniziarono anche a collaborare con stilisti del calibro di Perry Haines, Kahn & Bell e Anthony Price in grado di dare al gruppo un’immagine originale ed elegante, in grado di superare il classico stereotipo dei complessi Neo Romantici dell’epoca.

I Duran Duran possono anche aver sofferto gli eccessi degli anni ottanta, ma hanno sempre mantenuto inalterato il loro stile e la loro creatività a 360 gradi, considerando ogni aspetto dell’arte come parte fondamentale della loro carriera e del loro successo. Negli anni novanta esordirono nella pubblicità con Vivienne Westwood e nel 2000 con Giorgio Armani. Pur mantenendo il proprio controllo creativo, hanno lavorato per diversi anni a fianco del designer grafico Malcom Garrett per realizzare in primis le covers degli album e i programmi dei tour.

In Gran Bretagna e successivamente negli Stati Uniti, numerose riviste giovanili e musicali si impossessarono rapidamente del loro look pulito e aggressivo allo stesso tempo. All’inizio degli anni ottanta, su riviste popolarissime come Smash Hits o Tiger Beat, non c’era numero ove non comparisse almeno una foto di uno dei membri della band, anche se entrava in conflitto con l’erotismo, l’aggressività e lo stile goth dei loro album, cosa visibile in molti dei loro video musicali.

Tale contrasto ha, nel bene e nel male, maturato e caratterizzato con il tempo la personalità ed il look di ognuno dei componenti. Una volta John Taylor ha osservato che la band è come “Una scatola di Quality Street” (una marca di cioccolatini), tutti diversi, ma egualmente piacevoli. E senza dubbio il legame dei DD coi propri fan è stato sempre particolarmente intenso.

In qualche modo i Duran Duran sono anche stati i precursori di una strategia poi adottata dalle future boy-band. La sovraesposizione mediatica allora servì come trampolino per il successo, ma si trasformò qualche anno più tardi in un vero e proprio boomerang che penalizzò la band: i critici musicali finirono per non tenere più in considerazione le qualità artistiche e creative dei Duran Duran, arrivando a considerarli semplicemente come bei bambolotti e pura merce per i tabloids.

1981-1982: Duran Duran, l’album di debutto

Il primo album, dal titolo: Duran Duran, è del 1981, e fu anticipato dal primo singolo, Planet Earth che si piazzò in 12ª posizione nella Top 20 inglese. La canzone divenne la bandiera incontrastata del movimento “new romantic” grazie all’astuzia di Le Bon che nel testo citava questa nuova tendenza (…”some new romantic looking for the tv sound”…). Il singolo che seguì, Careless Memories, si classificò solo al 37º posto. Tuttavia, con il terzo singolo, Girls On Film, i Duran Duran consacrarono la sempre crescente notorietà. La canzone si piazzò al numero 5 della classifica inglese, grazie anche ad un video musicale innovativo, e per l’epoca piuttosto controverso, nel quale due donne in topless si cimentavano in lotte in mezzo al fango, trastullandosi i seni con il ghiaccio ed evocando immagini di feticci sessuali. La regia del video fu realizzata nel mese di agosto dal celebre duo Godley & Creme; solo due settimane più tardi venne lanciato negli Stati Uniti dall’emittente musicale MTV, prima che tutti si rendessero conto dell’impatto che un tale prodotto potesse avere nella promozione di un disco.

Il complesso si attendeva che Girls On Film fosse trasmesso nei nightclub più all’avanguardia, già dotati di schermi video, o su pay TV tipo Playboy Channel. Esso venne infatti giudicato osceno, fu censurato dalla BBC e pesantemente tagliato dalla stessa MTV. Il gruppo sfruttò la controversia e capitalizzò tale clamore; l’album raggiunse infatti la 3ª posizione nella Top-20 inglese.

Grazie al video, il successo della band crebbe persino in Giappone e in Australia, senza dover accollarsi pesanti tour, o promozioni. In questa nazione il singolo Planet Earth salì al primo posto, mentre l’album raggiunse posizioni di notevole successo. In Gran Bretagna, Adam Ant e gli Spandau Ballet rivaleggiavano con loro, alternandosi nelle posizioni alte della classifica degli album più venduti.

Verso la fine del 1981 iniziarono il primo tour statunitense, seguito dalla Germania e dalla Gran Bretagna. Il secondo tour inglese concise con un’ondata di disordini a causa delle tensioni razziali e dalla disoccupazione, compresi quelli di Moss Side e Toxteth. Il giorno successivo ai disordini di Handsworth suonarono in una Birmingham irrealmente tranquilla.

Dal 1982 in poi, il successo dei Duran Duran avrebbe assunto dimensioni globali. Nel maggio dello stesso anno, lanciarono il loro secondo album Rio che si piazzò al numero 2 delle classifiche britanniche, supportato da quattro singoli, che raggiunsero la Top-20: My Own Way (numero 14), Hungry Like The Wolf (numero 5), Save A Prayer (numero 2) e Rio (numero 9).

Nello stesso anno partirono per una serie di tour, in Australia, in Giappone, ed infine negli Stati Uniti come supporto ai Blondie. Diana, la Principessa del Galles dichiarò che i Duran Duran erano il suo complesso musicale preferito, e la stampa inglese li soprannominò The Fab Five, ossia i Favolosi Cinque, parafrasando i Beatles, che ai loro tempi venivano chiamati The Fab Four, i Favolosi Quattro dedicando loro numerosissime copertine di tabloids, magazine e quotidiani che ne seguivano passo passo le gesta.

Tuttavia l’album Rio, all’inizio, non suscitò molto interesse negli Stati Uniti. In Gran Bretagna la EMI promuoveva i Duran Duran come complesso dallo stile Neo Romantico, ma quel genere era poco popolare negli Stati Uniti soprattutto perché l’immagine che la band sfoggiava non era totalmente compresa ed apprezzata dal pubblico americano: “chi può essere interessato” -sostenevano alcuni discografici- “a cinque giovani inglesi con le facce truccate, i capelli fonati e il look da dandy moderno?”

La Capitol provò allora a inserire il gruppo nel circuito dei clubs lanciando, nel novembre 1982, Carnival una sorta di dance remix dell’album Rio realizzato con la collaborazione di David Kershenbaum, che divenne subito molto popolare nelle discoteche; grazie a questa operazione riuscita la Capitol, i Duran Duran entrarono, sei mesi dopo i successi europei, anche nelle classifiche americane.

Questo successo era dovuto anche al fatto che MTV, i cui manager erano rimasti folgorati dall’innovazione che il video di Hungry Like The Wolf portava, cominciarono a trasmettere questo e altri video dei Duran Duran a rotazione continua, contribuendo di fatto a trasformare la band in un vero e proprio fenomeno di massa. L’album fece una lenta ma gloriosa scalata alla classifica statunitense, raggiungendo il 6º posto e rimanendo nella classifica per 129 settimane, quasi per due anni e mezzo. Nel 2003, Rio è stato classificato alla 65ª posizione dei più grandi album di tutti i tempi, ed è considerato tuttora uno degli album maggiormente rappresentativi della decade degli anni ottanta.

1983-1985: Il successo

Il 1983 si aprì per i Duran Duran con la sera di capodanno quando parteciparono alla festa MTV New Year’s Eve Rock’n Roll Ball’, cantando Hungry Like The Wolf, che con una decisa ed incisiva scalata alla classifica Statunitense arrivava fino alla #3, e la riedizione del singolo Rio (che centrava la top 20 di Billboard).

Per soddisfare questa nuova e ardente esplosione di interesse Americano per i Duran Duran, il complesso decise di produrre una nuova edizione, a metà del 1983, del loro primo album (intitolato come il nome del gruppo: Duran Duran), aggiungendovi un nuovo singolo: Is There Something I Should Know?. In Inghilterra il brano entrò direttamente alla #1 (evento raro per quel tempo), e raggiunse la #4 negli Stati Uniti, trascinando anche il primo album Duran Duran nella top ten statunitense dove divenne in breve disco di platino.

Durante la promozione di questo album, Rhodes e Le Bon parteciparono come ospiti principali a MTV, durante il quale incontrarono per caso l’artista e ammiratore Andy Warhol. A Times Square si fermarono per firmare autografi, ma la ressa fu tale che dovette intervenire la polizia per riportare l’ordine pubblico e per decongestionare il traffico bloccato in un immenso ingorgo. L’isteria dei teenager e dei fan, pari a quella per Beatles di vent’anni prima, cominciò a seguirli ovunque andassero. Nel 1983, il tastierista Nick Rhodes produsse un nuovo brano, Too Shy, per la band inglese Kajagoogoo, mentre, nello stesso anno, Andy Taylor fu il primo dei Duran Duran a sposarsi.

L’ubriacatura del successo fu decisamente difficile da gestire per i membri della band, poco più che ventenni, e la stampa inglese, che fino a quel momento li aveva innalzati sull’altare come i nuovi eroi che avevano conquistato il mondo, cominciò a denunciare il loro stile di vita fatto di party infiniti, cocktail di alcool e sostanze stupefacenti, ragazze e spese folli, e rendendo la loro immagine un po’ più opaca rispetto a quella patinata che avevano pubblicizzato fino a quel momento. Fotografi e tabloids li seguivano ovunque, e per questo motivo la casa discografica li spedì a creare il loro terzo album nel sud della Francia. Anche qui però la band passava intere notti a festeggiare per poi non presentarsi nemmeno il giorno dopo agli studi di registrazione, e furono dunque costretti a trasferirsi aMontserrat; anche la noia dell’isolamento non riusciva a dar loro l’ispirazione per scrivere nuovi pezzi, e la band ottenne di trasferirsi a Sydney per registrare e mixare il loro nuovo terzo album, causando non pochi problemi di ordine pubblico nella metropoli australiana. La band in quel periodo era sotto un’enorme pressione, tutti si aspettavano un successo pari a Rio e il processo di registrazione del nuovo album divenne infinitamente lungo, a causa di un eccesso di perfezionismo e dell’insicurezza che stava attraversando tutti i membri della band, e che era lo specchio di altre complicazioni, come l’assunzione di stupefacenti e lo stile di vita troppo dissoluto, oltre che una visione diversa tra i membri del gruppo sulla direzione musicale da intraprendere. Nel film documentario Extraordinary World, girato dieci anni dopo, Rhodes descrisse gli effetti della loro musica come “una misera e controllata isteria, che graffiava appena sotto la superficie”.

Finalmente alla fine del 1983, diedero alle stampe Seven and the Ragged Tiger, che comprendeva i successi Union of the Snake, New Moon on Monday e The Reflex; in questo modo i Duran Duran in un solo anno piazzarono nella Top-20 americana ben tre album. Il video di Union of the Snake, il primo singolo pubblicato, venne messo in onda alla tv esattamente una settimana prima del lancio del singolo alla radio, creando un precedente che fece scalpore in un momento in cui l’industria discografica temeva che, (parafrasando il celebre titolo di una canzone e relativo videoclip), “i video avrebbero potuto uccidere l’ascolto delle radio” (ovvero Video Killed the Radio Star il maggiore hit dei Buggles). Union of the Snake si piazzò al numero 3 su entrambe le sponde dell’Oceano e fu un successo planetario di grandi proporzioni, così come l’album, che esordì alla numero 1 in Inghilterra e nelle top ten di mezzo mondo, Stati Uniti compresi.

Il complesso iniziò un lungo ed intenso tour (Sing Blue Silver Tour) attorno al mondo, che terminò solo nell’aprile del 1984, e che incluse oltre 50 date tutto esaurito negli Stati Uniti. La band venne attentamente seguita da una troupe cinematografica diretta dal registra Russell Mulcahy, lo stesso del video Video Killed the Radio Star. Il risultato fu il film-documentario Sing Blue Silver, associato al film concerto Arena. I film mostrano entrambi stralci di musica dal vivo, il duro e impegnativo lavoro di preparazione di un concerto, momenti dietro le quinte, comprese le difficoltà del viaggio, gli scherzi e i giri turistici del complesso.

Nel febbraio 1985 apparvero sulla copertina della rivista Rolling Stone che ne sancì la consacrazione a band più famosa del mondo, e vinsero due Grammy Award nelle nuove categorie dedicate ai video musicali: Grammy Award for Best Long Form Music Video eGrammy Award for Best Short Form Music Video. Durante il tour venne registrato il video per il singolo The Reflex che pubblicato nella primavera del 1984 in una versione remix prodotta da Nile Rodgers, si piazzò al numero 1 sia in Inghilterra sia negli Stati Uniti dove rimase saldo in vetta per 4 settimane.

A questo punto, i membri del gruppo si concessero finalmente una pausa; rimanendo tuttavia a Londra dove era più pulsante l’attività dei fan, e senza rimanere indifferenti agli occhi del pubblico e dei giornali soprattutto quando Roger Taylor contrasse matrimonio aNapoli, e quando Nick Rhodes celebrò, in modo molto originale, il suo matrimonio a Londra indossando uno smoking di velluto rosa e un cappello a cilindro.

L’album dal vivo Arena venne registrato durante il tour, e fu lanciato alla fine del 1984 assieme al singolo inedito “Wild Boys”, che raggiunse la 2ª posizione su entrambe le sponde dell’Atlantico; il singolo era accompagnato da un video futuristico che richiamava atmosfere alla Mad Max e che fece storia diventando uno dei marchi di fabbrica della band; il video venne girato da Russel Mulchahy nell’ambito del film concerto Arena, un progetto molto sofisticato che non diede i risultati sperati. L’album live Arena scalò le classifiche mondiali, arrivando alla numero 4 negli USA dove divenne immediatamente doppio disco di platino. Pubblicarono anche una riedizione live del singolo Save a Prayer solo per il mercato americano, portando il singolo fino alla numero 16 in classifica.

Alla fine dell’anno, 1984, parteciparono al progetto di beneficenza Band Aid assieme ad altre celebrità come Sting, George Michael, Boy George, Bono, Paul Young e Paul Weller.

1985: La scissione

Nel 1985, dopo anni di tour non-stop e di studio session, i Duran Duran decisero di prendersi un lungo riposo dallo sfrenato stile di vita degli anni precedenti. Anche se questo appariva una pausa di riflessione, in realtà, a causa di differenti visioni creative, il gruppo (composto da cinque membri) si divise in due diverse bands.

John Taylor e Andy si allontanarono dalla tipica visione synth-pop dei Duran Duran, e si inserirono nel filone funky e hard rock, formando con Robert Palmer e il batterista degli Chic, Tony Thompson un supergruppo conosciuto come Power Station. Per i due Durans rappresentò soprattutto una vera e propria fuga dal patinato mondo del gruppo, dalle pressioni accumulate ma non dall’isteria dei fan. Anche il periodo di gestazione dell’album The Power Station fu caratterizzato da uno stile di vita votato agli eccessi, con John Taylor ormai profondamente dipendente dalla cocaina; anche la realizzazione dell’album rifletteva questo stile, in quanto l’intera operazione venne a costare un’immensa quantità di denaro dovuta ai capricci dei membri del gruppo.

Poco dopo Simon Le Bon e Nick Rhodes formarono gli Arcadia, assieme a Roger Taylor (che contribuì comunque ad entrambi i progetti). I tre Durans in questione sperimentarono così delle intuizioni più raffinate e anti-commerciali, che si discostavano dall’obbligo del successo ad ogni costo, ed esploravano il lato più oscuro dell’anima dei Duran. L’album degli Arcadia So red the rose venne registrato principalmente a Parigi e, incredibile a dirsi, la produzione vide un esborso di denaro immenso per la realizzazione dell’album, anche superiore rispetto a quello dei colleghi dalla venatura rock. La stampa inglese non fu tenera nei confronti degli atteggiamenti divistici dei membri della band, mettendo sempre più in cattiva luce lo stile di vita dei cinque.

Sia i Power Station che gli Arcadia produssero brani di successo (Some like it hot per i Power Station, Election day per gli Arcadia) che aprirono la strada del successo ai rispettivi album che si piazzarono in vetta alle classifiche, principalmente statunitensi. Grazie al tour americano e alla pubblicazione di singoli che entrarono nelle classifiche statunitensi i Power Station ebbero più successo degli Arcadia.

I Duran Duran si riunirono momentaneamente per contribuire alla colonna sonora del film di James Bond Agente 007 – Bersaglio mobile (A View To A Kill). Rimane tuttora l’unico brano tratto dalle colonne sonore della serie di 007 ad essere diventato numero uno nelle classifiche statunitensi; il singolo divenne una mega hit mondiale e arrivò alla numero 2 nelle classifiche inglesi. Per il brano fu girato un video in stile spionistico ambientato sulla Tour Eiffel. Le Bon conclude il video parafrasando una delle frasi della famosa spia: “Bon, Simon Le Bon” (“The name’s Bond, James Bond“).

In seguito il gruppo partecipò all’inziativa Live Aid, un concerto di beneficenza, di straordinaria risonanza mondiale, che si svolse contemporaneamente allo stadio di Wembley, a Londra, e al John F. Kennedy Stadium di Filadelfia (Stati Uniti d’America) il 13 luglio1985. Al concerto del JFK Stadium, nel quale si esibirono i Duran, parteciparono ben 90.000 persone e fu visto, si stima, da 1,5 miliardi di spettatori televisivi. Questa esibizione si rivelerà poi l’ultima per i Fab Five, fino al luglio del 2003. Non era comunque nelle loro intenzioni considerarlo come un concerto d’addio; il gruppo aveva infatti pianificato soltanto una pausa, dopo ben quattro anni di intensi tour non-stop e di apparizioni in pubblico; ma con i dissapori emersi durante la registrazione di A View To A Kill per il film diJames Bond le cose erano cominciate a precipitare. La loro esecuzione al Live Aid non era programmata dalla band, ma fu fortemente voluta da Bob Geldof e dalla casa discografica dei Duran, considerando che durante il Live Aid, il loro singolo A View To A Kill era al numero 1 in America. L’esibizione della band avvenne a Philadelphia in quanto i Power Station erano in tour negli Stati Uniti, e anche questo fu un motivo di discordia tra i membri della band, visto che Rhodes avrebbe voluto esibirsi a Londra, e Le Bon era impegnato in una gara di yachting in giro per il mondo. La band si ritrovò il giorno prima del concerto, e salì sul palco praticamente senza aver fatto alcuna prova e ritrovandosi a suonare insieme dopo oltre un anno dall’ultimo concerto del Sing Blue Silver Tour. L’esibizione sul palco del Live Aid fu tutt’altro che memorabile, e divenne tristemente famosa per una gaffe vocale di Le Bon che inavvertitamente “bucò” una nota durante il coro di A View To A Kill; un passo falso che permise ai critici avversi di crocifiggere i Duran etichettandoli come un immenso bluff, e la stonatura di Le Bon venne definita dalla stampa come “The Bum Note Heard Round The World” (“la stecca udita in tutto il mondo”); l’episodio venne descritto dallo stesso cantante anni più tardi come la situazione più imbarazzante della sua carriera.

Nell’agosto del 1985, durante una gara di yachting, la Fastnet race a cui Le Bon partecipava con il suo “Drum” nel cui equipaggio erano compresi anche i manager della band, la barca si capovolse in mare e Simon Le Bon insieme ad altri membri dell’equipaggio rimase imprigionato sott’acqua nello scafo per almeno un’ora, attirando l’attenzione di tutta la stampa mondiale e provocando un forte spavento nei cuori dei fan in tutto il mondo. A fine anno, in ogni caso, Simon Le Bon spezzò i cuori di tutte le sue fan sposando la modella Yasmin Parvaneh.

Dopo la fine del periodo di pausa il gruppo non era più lo stesso. A seguito di queste esperienze, infatti, i due tronconi della band avevano generato due stili musicali molto diversi, modificando le aspirazioni e anche il look. Andy e John Taylor si erano fatti crescere i capelli in perfetto stile da “Rocker Americano”, mentre Simon Le Bon, Nick Rhodes e Roger Taylor avevano continuato sul genere “Artsy English”, in evidente contrasto con gli altri due membri della band. Il risultato fu un’immagine complessiva bizzarra e stravagante.

1986-1991: L’inizio del declino

Dopo il Live Aid e gli Arcadia, il batterista Roger Taylor, esaurito a causa dello sfrenato stile di vita del gruppo, si ritirò nella campagna inglese con la benedizione della band prendendosi un non quantificato periodo di pausa. Nello stesso tempo, il chitarrista Andy Taylor, anche se aveva già firmato un contratto come solista a Los Angeles, lasciò credere alla band che sarebbe ritornato a suonare per un nuovo album. Quando fu chiaro che le intenzioni di Andy erano di non presentarsi alle sessioni di registrazione, la casa discografica fu costretta ad agire per vie legali, ma non ci fu nulla da fare: dopo numerose ritardi, litigate e denunce, la band si arrese lasciandolo andare. Suonò solo per realizzare qualche brano per l’album Notorious, prodotto dall’ex chitarrista degli Chic, Nile Rodgers.

Finalmente nel settembre 1986, Warren Cuccurullo ex dei Missing Persons e di Frank Zappa, riempì i vuoti lasciati da Andy Taylor e contribuì, insieme a Nile Rodgers, alla registrazione delle chitarre per il completamento dell’album Notorious, che venne lanciato nell’ottobre 1986 dai Duran Duran ridotti ad un trio. Anche se il brano che titola l’album, raggiunse la numero 7 in patria e la numero 2 sul mercato statunitense confermandosi un mega hit a livello mondiale, la band ridotta a tre sembrava aver perso quello smalto, quell’energia, quell’isteria che l’aveva caratterizzata negli anni precedenti. La loro era ormai una musica più matura, intima, e meno “pop”; molti dei loro fan erano cresciuti e molti altri non perdonarono l’uscita dal gruppo di Andy e Roger. L’album Notorious, pur vendendo bene (disco di platino negli USA senza troppi affanni) divenne il disco meno venduto della band a quel punto della loro carriera. Il secondo singolo estratto da Notorious, la sexy-funky Skin Trade, divenne col tempo un classico tra i più amati dai fan della band, ma al momento della pubblicazione nel 1987 fu il primo singolo dei Duran a non centrare la top twenty inglese e americana dopo 4 anni ai vertici delle classifiche.

Nonostante il successo del tour mondiale Strange Behaviour del 1987/88, fu chiaro a tutti che l’interesse intorno ai Duran Duran aveva imboccato la via del declino. Con difficoltà la band cercava di scrollarsi di dosso l’immagine di idoli dei teenager, e raggiungere un successo con una musica più elaborata e meno confidenziale. Un altro fattore di tale declino è da attribuire alle dimissioni dei loro manager, i fratelli Berrow. Non vennero date ragioni pubbliche, si ipotizza che vi fossero dei dissensi sulla gestione e un loro coinvolgimento con le avventure di Le Bon (erano tutti co-proprietari dello yacht Drum), ma si sospetta che recitassero una parte. Qualsiasi sia la ragione, i Duran Duran, in questo periodo, non ebbero più un manager fisso: lo cambiavano spesso, passando a volte periodi di auto gestione. Inoltre la EMI, che in quel periodo attraversava un momento di pesante ristrutturazione, pareva avesse perso interesse alla promozione dell’album.

L’album successivo Big Thing del 1988 comprendeva i singoli I Don’t Want Your Love, che divenne una hit in Europa e arrivò al numero 4 negli Stati Uniti, All She Wants Is, che riscosse successo soprattutto in patria (numero 9) e nelle classifiche europee ma raffreddò il pubblico statunitense non abituato ai suoni della house music (che invece in Europa già avevano attecchito); il terzo singolo fu Do You Believe In Shame?. L’album era molto sperimentale traendo ispirazione dalla hip-hop e dalla acid house music e mixandosi con le classiche atmosfere synth pop dei Duran Duran, con testi più maturi, nonostante i titoli “giovanili”. L’album era comunque intensamente caratterizzato dall’estro creativo negli arrangiamenti della chitarra di Cuccurullo. La critica e i fan non avevano mezze misure per giudicare questo album: o lo si amava o lo si odiava. Big Thing fu il primo album della carriera dei Duran Duran a non raggiungere il milione di copie vendute negli USA, fermandosi al disco d’oro. Nell’aprile 1989 dopo sei mesi di tour attorno al mondo a suonare Big Thing, Cuccurullo e il batterista Sterling Campbell furono considerati ufficialmente membri dei Duran Duran.

Verso la fine del 1989 lanciarono una raccolta dei loro più grandi successi intitolato Decade, insieme al remix Burning The Ground, una megamix di ritagli intrecciati di successi dei dieci anni precedenti. Il singolo ebbe un successo mediocre, ma l’album fu uno dei dischi più venduti della band.

Tuttavia la tiepida accoglienza, nel 1990, del nuovo album Liberty, una sorta di ritorno al passato, lontano dalla sperimentazione di Big Thing, indebolì la possibilità di un recupero di popolarità. I singoli Violence Of Summer e Serious, ebbero solo un successo moderato, mentre l’album di basso profilo R&B pur impreziosito da un rock morbido, non era in grado di competere con i successi degli Alice in Chains e di Jane’s Addiction, nel momento in cui i Nirvana, Pearl Jam e lo stile grunge erano dietro l’angolo e stavano preparando una vera rivoluzione musicale. La casa discografica abbandonò la promozione di Liberty sospendendo la pubblicazione di un terzo singolo dopo il flop di Serious, e per la prima volta i Duran Duran non sostennero il loro album con un tour, esibendosi solo in una manciata di club, in diversi talk-show e varietà televisivi.

Sterling Campbell lasciò la band all’inizio del 1991, passando con i Soul Asylum e David Bowie. Alla fine dell’anno John Taylor, all’età di 31 anni, sposò la diciannovenne attrice-modella Amanda De Cadenet, già in attesa di una bambina.

1992-1996: Una seconda scalata, un’altra caduta

Agli inizi degli anni novanta, la nascita di Internet alimentò nuovamente la popolarità del gruppo. Molti dei vecchi fan li riscoprirono attraverso Usenet, contribuendo alla crescita di diverse mailing list e website, e di numerosi collezionisti sempre più desiderosi di procurarsi l’album mancante. È la dimostrazione che attorno al gruppo si era formata una comunità leale di ammiratori, dotata di un’insolita capacità di ripresa, sostenuta da almeno una dozzina di mailing list attive e, al 2005, di 65.000 fan ideatori, di pagine web non ufficiali.

Nel 1993, la band lanciò un secondo album con lo stesso nome del gruppo Duran Duran, informalmente conosciuto come The Wedding Album (la reinterpretazione era di Nick Egan, e riproduceva le foto del matrimonio dei genitori dei componenti della band), nome usato per distinguerlo dall’album precedente del 1981. Il rapido successo commerciale e di critica, 4º in Gran Bretagna e 7º in Stati Uniti, fu una sorpresa per molti che consideravano i Duran Duran semplicemente un gruppo “Stile anni ’80”, un fenomeno che aveva già conosciuto ai suoi tempi l’onta dell’oblio.

Questo album era sostenuto principalmente da due singoli “Adult Contemporary”: Ordinary World, un brano sempre presente nelle playlist delle radio e vincitore del Ivor Novello Award, per il miglior testo. Scalò la 3ª posizione nelle classifiche americane e la 6º di quelle inglesi. Invece, il secondo singolo Come Undone, mette in risalto soprattutto una melodia scritta da Cuccurullo, con un memorabile video girato sott’acqua. Il singolo raggiunse la 7ª posizione negli U.S.A. e la 13º in Gran Bretagna. Sia la band che la casa produttrice dell’album, parevano sorpresi da tale successo. Persino il bassista John Taylor, che era in procinto di lasciare la band, decise di rimanere grazie a questo risultato.

Il più grande tour della band comprendeva una tappa in Medio Oriente, il Sud America e il Sudafrica in seguito alla recente revoca dell’embargo. Sette mesi dopo, a causa di un problema alle corde vocali di Le Bon, il tour subì un’interruzione. Dopo altre sei settimane, il tour continuò per altri cinque mesi, compresi Israele, Thailandia e Indonesia.

Tuttavia la ripresa della popolarità del gruppo fu ancora una volta frenata; questa volta a causa delle vicissitudini avvenute durante la realizzazione dell’album Thank You. Doveva essere un tributo al carisma della band nello stile Pin Ups di David Bowie. Alcune canzoni furono registrate in studi presi in affitto, come i Paisley Park di Prince, con l’intento di avere l’album pronto per essere lanciato appena finito il tour. Tuttavia una disputa interna al gruppo fra il complesso e la Capitol/EMI, crearono dei ritardi. Mix dopo mix, prova dopo prova, l’album finalmente fu terminato nel 1995, ma aveva perso la spontaneità con cui era nato e la band non era contenta del trattamento da parte della casa discografica, né soddisfatta delle strategie di promozione.

White Lines vedeva partecipare gli originali autori in persona, ovvero Grandmaster Flash and the Furious Five, mentre Perfect Day si avvalse della partecipazione del batterista Roger Taylor, tornato occasionalmente con la band per alcune sessioni di registrazione dell’album. Lou Reed affermò in un video promozionale per la stampa che l’abilità creativa dei Duran Duran aveva prodotto la migliore cover di una delle sue canzoni, ed anche Bob Dylan si scomodò per apprezzare la versione Duraniana di Lay Lady Lay. La title track venne inoltre inserita nell’album-tributo ai Led Zeppelin, Encomium. Tuttavia, l’album, e in particolare brani come 911 Is A Joke, Ball Of Confusion e Crystal Ship furono oggetto di critiche molto severe che non aiutarono l’album nelle classifiche. Negli Stati Uniti divenne disco d’oro, e in patria entrò alla numero 12. Verso la fine del 1995 il complesso fu costretto ad un tour estivo per il festival delle stazioni radio.

Alla fine del tour, John Taylor cofondatore dell’etichetta B5 Records, registrò un album da solista, e fondò un supergruppo chiamato Neurotic Outsiders; Taylor tentò anche di ricompattare i Power Station, ma il progetto proseguì senza di lui al momento in cui dovette più preoccuparsi del suo divorzio dalla moglie e della disintossicazione dalla cocaina.

Infine, nel gennaio del 1997, dopo grandi sforzi per registrare l’album successivo Medazzaland, John Taylor annunciò ad una convention di fan che avrebbe lasciato i Duran Duran. L’uscita dal complesso ridusse la band a due soli membri originali, Rhodes e Le Bon, più Cuccurullo, ma il trio decise di continuare comunque.

1997-2000: Sempre più creativi

Finalmente libero da conflitti interni, il complesso si concentrò sulla registrazione e la rielaborazione di molti brani per l’album Medazzaland (il lavoro di Taylor si era fermato dopo quattro brani). Era un ritorno alla stratificata sperimentazione di Big Thing, in un complicato intreccio tra chitarre ed elaborazioni vocali.

Il brano Out Of My Mind venne utilizzato come colonna sonora del film The Saint, ma l’unico singolo lanciato negli Stati Uniti fu lo stravagante Electric Barbarella, che divenne anche il primo singolo digitale venduto on-line. Il video era caratterizzato dalla presenza di un robot sexy col quale si trastullavano i membri della band, e venne ovviamente censurato prima di andare in onda su MTV. Barbarell raggiunse la 52ª posizione nella classifica statunitense. Il 27 giugno 1998 il gruppo suonò in onore dalla Principessa Diana, su richiesta della sua famiglia.

Sebbene Medazzaland fosse stato lanciato negli Stati Uniti nell’ottobre 1997, non venne mai pubblicato in Gran Bretagna, a causa dello scarso interesse per la band, ma anche per una particolare politica di alcuni dirigenti della EMI, che volevano i Duran Duran impegnati a registrare Electric Barbarella, disponibile per 99 centesimi su Internet, prima che venisse lanciata attraverso i normali canali distributivi: un ennesimo tentativo di stare al passo con i cambiamenti della tecnologia.

Un anno dopo, il brano fu incluso nella compilation Greatest, e a ruota ripubblicato come singolo anche in Inghilterra, raggiungendo la 23ª posizione nel gennaio seguente. Nel 1999 il gruppo si separa dalla Capitol/EMI. Da allora la major si è limitata a pubblicare ristampe di album precedenti e compilation di remix e rarità apparse per lo più solo in vinile.

Successivamente la band firma un effimero accordo con la Disney Hollywood Records per la produzione di tre album, che sopravvisse solo grazie alla scarsa accoglienza riservata, nel 2000 all’album Pop Trash, seppure bello e accolto da critiche positive, venne considerato soprattutto dallo zoccolo duro dei fan una prova inconsueta, dalla musica insolitamente sommessa e dai ritmi lenti, lontani dal marchio Duran. Il titolo traeva ispirazione da Pop Trash Movie, canzone scritta originariamente da Rhodes e Cuccurullo durante una session precedente per i Blondie.

Anche se comprendeva brani che non potevano passare inosservati, l’intricata produzione di Rhodes e Cuccurullo, autori e sperimentatori di suoni alla chitarra, non fu abbastanza innovativa da suscitare l’interesse del pubblico. L’onirico singolo Someone Else Not Me, venne trasmesso via radio per solo due settimane, senza praticamente entrare in classifica. Fu il primo singolo con un video interamente prodotto in animazioni create col software Macromedia Flash. Pop Trash fu un flop commerciale, ma il lunghissimo tour che ne seguì fu un ottimo successo.

2001-2005: Un ritorno annunciato, Astronaut ed il tour mondiale

Ma per i fan si andava prefigurando una enorme sorpresa. Dopo mesi di innumerevoli indiscrezioni, suffragate da sempre maggiori conferme, i cinque membri originali della band decisero di tornare insieme, dopo quindici anni di separazione.

La conferma ufficiale di tutto avvenne nel maggio 2001, dove Cuccurullo annunciava il suo addio ai Duran Duran alla fine del Global Pop Trash Tour per tornare con la sua vecchia band, i Missing Persons, e che John, Roger e Andy Taylor, rientravano a far parte della formazione.

I riuniti Fab Five cominciarono di nuovo a provare insieme finendo con l’affittare una casa a Saint-Tropez per lavorare a del nuovo materiale, ed avvalendosi dell’apporto del vecchio amico Nile Rodgers. Nonostante l’entusiasmo, il rinnovato feeling della band e un buon numero di nuove canzoni, le trattative per un nuovo contratto discografico ebbero uno stallo, e, conseguentemente, anche i piani per la pubblicazione in tempi brevi di un nuovo album. I Durans non stanno a guardare: Nick Rhodes ritrova il cofondatore del gruppo Stephen Duffy per formare i The Devils e pubblicare Dark Circles, album di materiale basato sulle prime registrazioni dei Duran Duran nel 1978, e ritrovate per caso dallo stesso Duffy. Poi Rhodes, Le Bon e Rodgers contribuiscono al disco dei Dandy Warhols, e John Taylor collabora con James Angell. A questo punto, per dimostrare il ritrovato carisma i Duran Duran decidono di tornare a suonare dal vivo. La risposta dei fan e dei media andò ben al di là delle previsioni.

Nel luglio 2003 iniziarono un breve tour per festeggiare il loro 25º anniversario, in Giappone, in California e in Nevada. I biglietti andarono esauriti nel giro di poche decine di minuti, suggellando così il loro ritorno al successo. Anche il Roxy Theatre a Los Angeles e il The Ritz a New York, li vide protagonisti per alcuni concerti.

In agosto, intervenuti per presentare la prestigiosa trasmissione MTV Video Music Award, su MTV, furono a sorpresa insigniti di un premio: il Lifetime Achievement Award. Un analogo premio lo ricevettero in ottobre, dalla rivista Q Magazine, mentre al Brit Awardricevettero l’Outstanding Contribution Award e suonarono dal vivo un set di 10 minuti (comprendente i brani Hungry like the wolf, Ordinary world e Wild boys). La settimana seguente il loro album Greatest rientrava direttamente alla #4 della classifica inglese e diventava doppio disco di platino.

Il gruppo fece il tutto esaurito in 25 città americane, suonando anche in Australia e in Nuova Zelanda assieme a Robbie Williams. La band fu anche chiamata ad una festa privata della Microsoft e al 38ºSuper Bowl. La loro esecuzione di Wild Boys prima dell’inizio della partita, venne seguita da milioni di persone in tutti gli Stati Uniti.

Nel febbraio 2004, durante lo show TV, Queer Eye For The Straight Guy, venne lanciato il remix del nuovo brano (Reach Up For The Sunrise). Gli ospiti del programma ribattezzarono i Duran Duran come il primo complesso metrosessuale. Dall’aprile 2004 celebrarono poi il loro ritorno in patria, con diciassette concerti, di cui cinque date sold-out alla Wembley Arena. La stampa inglese, tradizionalmente ostile, fece marcia indietro e si sprecò in recensioni molto positive.

Infine, nel giugno 2004, con più di 35 brani completati, firmarono un contratto per 4 album, con la Epic Records(Sony/BMG), il primo dei quali è il raffinato Astronaut, prodotto da Don Gilmore e Dallas Austin. Lanciato nell’ottobre 2004, raggiunse la 3ª posizione nelle classifiche inglesi, e la 17º in quella statunitense. Il primo singolo dell’album fu proprio Sunrise che nel novembre 2004 raggiunse la 1ª posizione nella Billboard U.S. Dance Chart e la 5º nella classifica dei singoli inglesi. Fu la posizione di maggior successo raggiunta da un singolo dal 1985, dopo A View To A Kill. Un secondo singolo, What Happens Tomorrow, raggiungeva la numero 11 in Inghilterra e la numero 2 nella Billboard Dance Chart.

Nel febbraio 2005 prese avvio un tour mondiale, il più lungo nella carriera della band, con otto settimane negli stati del Nord America, ed una trentina di concerti in tutta Europa tra cui l’Italia, a Verona, Milano, Roma, Genova, e Trieste. Il 2 luglio 2005 tornarono di nuovo a Roma, per partecipare al Live 8, sorta di seguito del Live Aid tenutosi ben 20 anni prima, nel 1985, e organizzato ancora dal sempreverde Bob Geldof. Nella storica cornice del Circo Massimo il gruppo suonò Sunrise, The Wild Boys, Ordinary World e Save A Prayer. Seguirono altre due settimane di concerti in Nord America, e alcune date in Giappone. Dopo l’estate cominciarono a lavorare su nuove canzoni, esibendosi ad un evento di beneficenza a San Francisco e registrando una reinterpretazione di Istant Karma diJohn Lennon per una campagna di Amnesty International. A novembre viene pubblicato il libro fotografico retrospettivo Duran Duran Unseen dedicato all’era new romantic, e il DVD Live from London, che ritrae la band all’apice del suo spettacolare tour inglese dell’anno precedente. Tornarono poi a esibirsi a dicembre in Argentina, Danimarca, Norvegia, Belgio, Lussemburgo e tappe finali in Gran Bretagna.

2006-2008: Il riabbandono di Andy e Red Carpet Massacre

Il 2006 riparte con un concerto in California. A febbraio, in occasione dei XX Giochi Olimpici Invernali di Torino, i Duran Duran si esibiscono al Medals Plaza di Piazza Castello ottenendo il tutto esaurito. A marzo il DVD di Live from London viene certificato disco d’Oro dalla RIAA. A maggio viene pubblicata la compilation Only After Dark, dove Nick Rhodes e John Taylor, fondatori della band, selezionano brani di David Bowie, Bryan Ferry, Brian Eno, Kraftwerk ed altri dalle fondamentali notti degli inizi nel 1979 al Rum Runner diBirmingham che ne avevano ispirato ed influenzato l’identità musicale. Il gruppo annuncia poi il suo ingresso nel mondo virtuale di Second Life, dove gli alter-ego dei membri del gruppo vivranno in un vero e proprio universo alternativo, tenendo concerti e svolgendo una “seconda vita” ai confini del cyberspazio. Tra giugno e luglio, il frontman Simon Le Bon compone assieme all’amico e socio Nick Wood una nuova canzone, Nobody Knows, pubblicata ad agosto come singolo digitale su iTunes Store Japan. Nello stesso mese i Duran Duran si esibiscono a Monte Carlo, ma è un concerto privato ad Hong Kong il 13 settembre a farsi notare per la non specificata presenza sul palco del chitarrista di rimpiazzo Dominic Brown al posto di Andy Taylor.

Nel frattempo, i Duran Duran avevano realizzato una quindicina di pezzi tra San Francisco e Londra col produttore Michael Patterson; tuttavia il risultato di queste sessioni, provvisoriamente intitolato Reportage e definito come un entusiasmante “ritorno alle origini”, non incontra il gradimento della casa discografica e il gruppo decide di collaborare con differenti produttori come Timbaland ed altri artisti come Justin Timberlake registrando tre canzoni ai Manhattan Center Studios di New York nel settembre 2006. Il chitarristaAndy Taylor, a sorpresa, non si presenta. Poco dopo viene intrapreso un mini tour nell’Europa dell’est e negli Stati Uniti, e Taylor viene ancora sostituito da Dom Brown. Il 25 ottobre viene però sancito il secondo e definitivo divorzio tra lo stesso Taylor e i Duran Duran: il comunicato stampa emanato dai quattro parla di insanabili divergenze reciproche. La versione di Andy Taylor, da lui stesso riportata in una sua biografia due anni più tardi, chiarirà che all’epoca egli soffriva di una dipendenza dall’alcool ed una depressione riconducibile alla morte del padre. Intanto, dopo l’addio del chitarrista, Simon Le Bon, John Taylor, Nick Rhodes e Roger Taylor erano tornati in studio con ritrovata unità decidendo di comporre del materiale interamente nuovo per il prossimo album e dalle sonorità più contemporanee.

Tra gennaio e giugno 2007 venivano completate le incisioni finali ai Metropolis Studios di Londra assieme al produttore statunitense Nate Hills -pupillo di Timbaland- e al tecnico del suono Jimmy Douglass. L’album, intitolato Red Carpet Massacre, esce sul mercato italiano il 16 novembre 2007, e viene salutato in tutto il mondo da recensioni particolarmente favorevoli. Tra le canzoni ci sono Nite Runner (con Timbaland e Timberlake), il singolo Falling Down, scritto con Timberlake, e Skin Divers (con Timbaland). I Duran Duran si sono poi esibiti alle celebrazioni dell’America’s Cup Match Party a Valencia in Spagna, e inoltre al Concert For Diana, evento di beneficenza per commemorare Lady Diana, tenutosi allo stadio di Wembley il 1º luglio 2007, ed all’evento global-musicale di Al Goreper salvare il clima del pianeta, il Live Earth di Londra, il 7 luglio 2007. Particolare sensazione hanno destato anche una serie di date consecutive a Broadway che hanno visto il gruppo in grande forma eseguire per intero il nuovo album, seguito da un’emozionante “electro-set” e da alcuni loro rinomati classici. Una ulteriore data a Londra è stata addirittura riallocata per problemi di ordine pubblico, e la sua prevendita susseguentemente esaurita in soli 5 minuti. A dispetto dei grandi riscontri dal vivo, però, le vendite di Red Carpet Massacre risulteranno ben presto, con qualche eccezione, largamente deludenti.

Nel febbraio 2008 i Duran Duran hanno partecipato in qualità di ospiti al Festival di Sanremo, eseguendo Falling Down, ed a marzo hanno intrapreso il loro nuovo tour mondiale con date in Asia, Nord America ed Europa, tra cui anche l’Italia per ben sette occasioni in luglio, a Mantova, Roma, Ravenna, Milano, Jesolo, Napoli (poi annullato) e infine a Reggio Calabria dove suonarono a Piazza Indipendenza (Reggio Calabria) sul Lungomare Falcomatà davanti a più di 50.000 spettatori entusiasti, e ad un evento privato a Cala di Volpe, a dimostrazione dell’appassionato legame di sempre tra il gruppo ed i suoi fan italiani. Alcune hanno visto sul palco ospiti speciali come i The Killers (a Las Vegas, per Planet Earth), Billy Corgan (a Chicago, per The Chauffeur) e Mark Ronson a Parigi, col quale raggiungono grande feeling auspicando una futura collaborazione. Nel frattempo sono stati distribuiti alcuni singoli promozionali di Skin Divers, tra cui uno realizzato con Matt Helders, batterista degli Arctic Monkeys. In estate il video di ‘Rio’ viene votato dagli spettatori mondiali di MTV come “più grande video di tutti i tempi”. A partire da ottobre 2008 il gruppo intraprende il segmento del Red Carpet Massacre world tour in Sud America. Tuttavia, a dicembre il tastierista Nick Rhodes rimane in ospedale a Panama per una infezione auricolare e cinque date vengono conseguentemente annullate. Dopo il recupero di Rhodes i Duran Duran concludono il segmento finale del tour in Nord America. Si diffondono anche alcune voci su una possibile collaborazione del gruppo per Kylie Minogue.

2009-2012: L’addio alla Sony ed All You Need Is Now

Da metà gennaio il gruppo torna in studio per scrivere nuovo materiale, stavolta con la effettiva presenza in studio di Dom Brown. Dopo le prime sessioni e la registrazione di una puntata a loro dedicata per “Songbook”, documentario del canale britannico Sky Arts, viene annunciato l’arrivo in squadra del produttore Mark Ronson. Ronson inviterà ad unirsi al gruppo per un paio di giorni anche Nick Hodgson, batterista e coautore dei Kaiser Chiefs battezzando le sessions come “il loro migliore materiale da 15 anni”. Il 27 marzo Simon Le Bon annuncia ufficialmente la rescissione del rapporto con la Sony Music. I Duran Duran si esibiscono per alcune date negli USA, a San Pietroburgo e guidano il Lovebox Festival a Londra. Nel frattempo, vengono composti una ventina di nuovi pezzi, per quello che lo stesso cantante del gruppo definisce “Modern English Rock”, e alcune fasi di lavoro del nuovo album sono rese pubbliche su YouTube. A settembre, Simon Le Bon presta la sua voce a Beds Are Burning, tema per la campagna internazionale a tutela del clima ‘TckTckTck’, e vengono pubblicate delle ristampe di album dal periodo EMI, la cui qualità audio viene messa in discussione persino dall’ex chitarrista del gruppo Andy Taylor.

Col 2010, i Duran Duran annunciano la partecipazione ad un album tributo a David Bowie, con un rifacimento di Boys Keep Swinging, poi Simon e Nick contribuiscono a Record Collection, nuovo album di Ronson, esibendosi con lui anche dal vivo; John partecipa a brani degli Swahili Blone e Danimals; Roger fa DJ sets per il mondo ed il gruppo effettua alcune esibizioni private. Parallelamente, le sessioni di registrazione si avviano al termine, ed a luglio è lo stesso Ronson a trasmettere in anteprima alcuni secondi di Blame The Machine, primo nuovo brano assoluto, dalle frequenze del suo programma radiofonico. Nick Rhodes menziona altre nuove canzoni come King of Nowhere e Safe, che vedrà la partecipazione vocale di Ana Matronic degli Scissor Sisters. In occasione del Duran Duran Appreciation Day, il 10 agosto, il gruppo pubblica sul suo sito ufficiale anche l’anteprima strumentale di un’altra nuova canzone, Runaway, e svela anche titoli come Leave a Light On, Being Followed, ma soprattutto All You Need Is Now, che è anche il primo singolo tratto dall’omonimo album, pubblicato in esclusiva digitale su iTunes Store il 21 dicembre 2010, ed in CD, vinile e versioni speciali a febbraio 2011. Le Bon annuncia inoltre una sua collaborazione ad un progetto musicale con Isabelle Adjani.

L’uscita di “All You Need Is Now” su iTunes è salutata da un incredibile, quanto inatteso, riscontro di vendite. In poche ore l’album si issa al primo posto delle classifiche di vendita generali in ben 8 nazioni (Italia, Germania, Canada, Spagna, Portogallo, Grecia, Finlandia e Belgio) e al secondo posto dei quattro mercati più importanti (Usa, Gran Bretagna, Giappone e Australia). Il risultato è ancor più eclatante, e significativo, se si considerano solo i dischi ufficiali di cantanti e bands, e non le compilation natalizie che imperversano nel periodo: secondo le classifiche Top 10 Pop Albums di iTunes la band raggiunge il primo posto in 15 nazioni (oltre a quelle già citate anche in Olanda, Austria e Lussemburgo). Recensioni entusiastiche appaiono sulla stampa di tutto il mondo e l’album viene a più riprese esaltato come il loro miglior lavoro dai tempi del loro classico per antonomasia, “Rio”, ed insieme il suo seguito ideale. Dopo alcune date dell’All You Need Is Now Tour, che comprendono anche l’Italia (il 25 febbraio al Teatro Dal Verme diMilano e il 12 maggio all’Auditorium Multimediale di RDS di Roma), Simon Le Bon accusa un problema alla corde vocali. Le Bon perde improvvisamente sei semitoni dalla sua gamma vocale e i Duran Duran sono così via via costretti a cancellare tutte le date europee e stagionali del tour (incluse le tre date italiane, ovvero il 22 luglio al Piazzola Live Festival di Padova, il 23 all’Arena Gianni Brera di Milano e il 24 alle saline di Margherita di Savoia) in attesa del suo completo recupero. L’appuntamento col pubblico, però, è solo rinviato; il gruppo ha infatti ripreso il tour che è durato da settembre 2011 fino all’agosto del 2012 tra cui anche l’Italia (il 16 luglio all’Arena di Verona, il 18 al Centrale Live di Roma, il 20 all’Arena della Regina di Cattolica e il 21 al Lucca Summer Festival di Lucca).

2013-presente: Paper Gods e il contratto con la Warner Records

Dall’inizio del 2013 i Duran Duran hanno cominciato a lavorare al loro quattordicesimo album; dopo l’iniziale ritorno alla collaborazione col produttore Mark Ronson, il gruppo ha chiamato in studio Mr Hudson e Nile Rodgers per completare la realizzazione del disco, intitolato “Paper Gods“, e previsto per l’11 settembre 2015 per la Warner Records, che, in seguito alla liquidazione della EMI, aveva già rilevato anche l’originario catalogo musicale della band.

Il disco vede la partecipazione di John Frusciante, ex chitarrista dei Red Hot Chili Peppers, di Janelle Monae, Kiesza, Davide Rossi, e di Lindsay Lohan. Il primo singolo estratto è Pressure Off (sigla pubblicitaria della TIM), pubblicato digitalmente in tutto il mondo dal 15 giugno 2015. Contestualmente, la band ha annunciato una serie di esibizioni in alcuni festival estivi e un certo numero di concerti successivi negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

Nel marzo 2013 è stato anche pubblicato “Bored with Prozac and the Internet?”, album di inediti per lo più strumentali composti da Rhodes e Cuccurullo nel 1996 sotto lo pseudonimo di TV Mania, e le cui registrazioni erano andate smarrite per un ventennio. Originariamente immaginata per una pièce teatrale, l’opera preconizza gli stessi concetti poi alla base di film come The Truman Show e i Reality show televisivi.

Il 21 luglio 2014, l’Italia ha inoltre inaugurato una serie di proiezioni mondiali e limitate del film documentario “Unstaged”, diretto da David Lynch. Nato dall’incontro tra la band e il regista, che aveva diretto in tempo reale il loro concerto al Mayan Theater di Los Angeles nel 2012, Unstaged è stato proiettato per tre giorni nei cinema italiani, e in seguito sul canale televisivo Sky Arte, anticipando la pubblicazione fisica del 2015.

L’11 settembre 2015 è uscito il 14esimo album della band “Paper Gods”. Il disco ha immediatamente raggiunto, tra le altre nazioni, la posizione n° 2 in Italia, la n° 4 in Olanda, la n* 5 in Gran Bretagna e la n° 10 negli USA. In particolare, con quest’ultimo risultato, i Duran Duran sono diventati uno dei pochi artisti nella storia della musica popolare ad aver raggiunto la Top 10 della Billboard US 200 Album Chart in tre diverse decadi (gli anni ’80, ’90 e ’10) e uno degli ancor meno artisti ad aver raggiunto la Top 20 in tutte e quattro le decadi della loro storia: per la precisione 5 album negli anni ’80 (“Duran Duran”, “Rio”, “Seven And The Ragged Tiger”, “Arena” e “Notorious”), 2 album negli anni ’90 (“Duran Duran” alias “The Wedding Album” e “Thank You”), 1 album negli anni ’00 (“Astronaut”) e 1 album negli anni ’10 (“Paper Gods”)

Formazioni definitive

1981-1986

  • Simon Le Bon – Cantante – Bushey, Gran Bretagna, 27 ottobre 1958
  • Nick Rhodes – Tastiere – Birmingham, Gran Bretagna, 8 giugno 1962
  • Andy Taylor – Chitarra – Newcastle, Gran Bretagna, 16 febbraio 1961
  • John Taylor – Basso – Birmingham, Gran Bretagna, 20 giugno 1960
  • Roger Taylor – Batteria – Birmingham, Gran Bretagna, 26 aprile 1960

Album: Duran Duran (1981), Rio (1982) , Seven and the Ragged Tiger (1983)

1986-1988

  • Simon Le Bon – Cantante
  • Nick Rhodes – Tastiere
  • John Taylor – Basso

Album: Notorious (1986), Big Thing (1988)

1989-1991

  • Simon Le Bon – Cantante
  • Nick Rhodes – Tastiere
  • John Taylor – Basso
  • Warren Cuccurullo – Chitarra – Brooklyn, U.S.A., 8 dicembre 1956
  • Sterling Campbell – Batteria – New York, U.S.A., 3 maggio 1964

Album: Liberty (1990)

1991-1997

  • Simon Le Bon – Cantante
  • Nick Rhodes – Tastiere
  • John Taylor – Basso
  • Warren Cuccurullo – Chitarra

Album: Duran Duran (1993), Thank You (1995)

1997-2001

  • Simon Le Bon – Cantante
  • Nick Rhodes – Tastiere
  • Warren Cuccurullo – Chitarra

Album: Medazzaland (1997), Pop Trash (2000)

2001-2006

  • Simon Le Bon – Cantante
  • Nick Rhodes – Tastiere
  • Andy Taylor – Chitarra
  • John Taylor – Basso
  • Roger Taylor – Batteria

Album: Astronaut (2004)

2006-oggi

  • Simon Le Bon – Cantante
  • Nick Rhodes – Tastiere
  • John Taylor – Basso
  • Roger Taylor – Batteria

Album: Red Carpet Massacre (2007), All You Need Is Now (2010), Paper Gods (2015)

Formazioni temporanee

1978

  • Nick Rhodes (Tastiere, Batteria Elettronica), John Taylor (Chitarra), Stephen Duffy (Cantante, Basso)

Registrazioni: nessuna

1978-79

  • Nick Rhodes (Tastiere, Batteria Elettronica), John Taylor (Chitarra), Stephen Duffy (Cantante, Basso), Simon Colley (Clarinetto, Basso)

Registrazioni: nessuna

1979

  • Nick Rhodes (Tastiere), John Taylor (Chitarra, Basso), Andy Wickett (Cantante),

Registrazioni: 4 canzoni per un demotape

1979

  • Nick Rhodes (Tastiere), John Taylor (Chitarra, Basso), Andy Wickett (Cantante), Roger Taylor (Batteria), Alan Curtis (Chitarra)

Registrazioni: nessuna

1979-80

  • Nick Rhodes (Tastiere), John Taylor (Basso), Roger Taylor (Batteria), Alan Curtis (Chitarra), Jeff Thomas (Cantante)

Registrazioni: 4 canzoni per un demotape

1980

  • Nick Rhodes (Tastiere), John Taylor (Basso), Roger Taylor (Batteria), Andy Taylor (Chitarra), Oliver Guy Watts (Cantante)

Registrazioni: nessuna

1987

  • Nick Rhodes (Tastiere), John Taylor (Basso), Andy Taylor (Chitarra), Simon LeBon (Cantante)

Registrazioni: 4 canzoni dell’album Notorious

1995

  • Nick Rhodes (Tastiere), John Taylor (Basso), Simon LeBon (Cantante), Warren Cuccurullo (Chitarra), Roger Taylor (Batteria)

Registrazioni: 4 canzoni per l’album Thank You, sebbene soltanto 2 di esse siano state effettivamente incluse nell’album.

1997

  • Nick Rhodes (Tastiere), John Taylor (Basso), Simon LeBon (Cantante), Warren Cuccurullo (Chitarra)

Registrazioni: 3 canzoni dell’album Medazzaland

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