Black Box – Biografia e Notizie

Indietro

I Black Box furono un progetto musicale ideato dal trio di DJ e produttori Mirko Limoni, Daniele Davoli e Valerio Semplici.

L’esordio avviene nel 1989 con il singolo Ride On Time, che riprende un celebre brano degli anni settanta intitolato Love Sensation cantato da Loleatta Holloway sotto la produzione di Dan Hartman, famoso musicista e produttore statunitense. Il successo è mondiale. Il disco raggiunge la posizione numero 1 delle classifiche di moltissimi paesi, e iniziano i primi guai. Infatti l’autore del brano originale (Hartman) intenta una causa legale al fine di apparire tra gli autori. Inoltre viene realizzata una nuova versione del brano, con la voce di Heather Small, che successivamente sarà la cantante degli M People. In effetti il brano dei Black Box era semplicemente un taglia e cuci del pezzo anni settanta.

A breve distanza di tempo esce il secondo singolo, I Don’t Know Anybody Else, più o meno ricalcante la stessa formula del precedente. L’immagine del progetto è la modella di colore Katrin Quinol, ritratta sulle copertine dei dischi ed immagine del gruppo. In realtà, dal secondo brano in poi, si scopre che la cantante era Martha Wash, precedentemente corista di Sylvester e componente del duo Two Tons Of Fun, che all’inizio degli anni ottanta incise un brano intitolato It’s Raining Men (ripreso una quindicina di anni dopo da Geri Halliwell, ex Spice Girls). Ennesimo successo a livello mondiale, e realizzazione di successive versioni remix. Arriva il primo album, intitolato Dreamland, che la rivista Rolling Stone piazzerà al 31esimo posto nella classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre.

Ad uscire come terzo singolo sarà Everybody Everybody, e a seguire la cover (questa volta dichiarata) di Fantasy degli Earth, Wind & Fire. Il successo è sempre crescente, l’album è ricco di brani piacevoli, e verranno estratti altri due pezzi, Open Your Eyes e Strike It Up. Poco tempo dopo la Wash sarà chiamata a prestare (ancora una volta) “solo” la sua voce al progetto made in USA C+C Music Factory per il brano ”Gonna make you sweat” (pubblicato nel 1990). Anche in questa occasione preferiscono far apparire una modella anziché la corpulenta cantante che a questo punto intenterà una nuova causa legale. Tornando ai Black Box, il successo dei singoli e dell’album in tutto il mondo spinge ad una realizzazione di un secondo album, in verità una raccolta di versioni remix già pubblicate su singolo o realizzate per l’occasione.

Dal 1992, anno difficile per la musica dance cantata in quanto aveva preso piede il fenomeno techno, musica dall’arrangiamento molto più duro e dalla ritmica molto più veloce, il successo del gruppo si ridimensiona. Pur rimanendo un nome importante della cosiddetta Spaghetti House si limitano a realizzare alcuni singoli di buona qualità, apprezzati dai disc-jockeys e dal pubblico delle discoteche, ma che non raggiungeranno i massicci risultati di vendita e gradimento ottenuti in precedenza. Incidono una cover di Native New Yorker, portata al successo negli anni settanta dagli Odyssey che verrà inserita nell’ultimo album del gruppo, stampato nel 1996, perciò a oltre cinque anni dal precedente. Meno dance del precedente e più orientato verso un genere funky jazz. Sarà l’ultima loro realizzazione discografica. Il pezzo I vecchietti fanno oh, contenuto nell’album Rap N Roll (2009) del cantante rap J-Ax, utilizza la base della hit Ride on Time del 1989.

444total visits,1visits today